31 luglio 2012

Dissidenti a Cuba: Carromero sarà processato per omicido, Modig ha già lasciato Cuba


Cuba ha incriminato ufficialmente di omicidio lo spagnolo Angel Carromero  per l’incidente nel quale persero la vita Payà e Cepero . Rischia da 1 a 10 anni di carcere, sarà assistito da un avvocato spagnolo giunto all’Havana nei giorni scorsi e messo a disposizione dall’ambasciata iberica.
Lo svedese Jens Modig invece è già rientrato in Europa, nonostante abbia violato lo status migratorio di turista entrando in contatto con gruppi oppositori e ammettendo l’appoggio anche economico al movimento MCL del quale Payà era leader.

Modig è già in Europa, anche se non si sa in quale paese, di sicuro c’è molta ansia nel conoscere se le sue dichiarazioni ufficiali nelle quali affermava che nell’incidente non era coinvolto nessun altro veicolo possano essere confermate in futuro.

Video con la dihiarazione di Carramero

30 luglio 2012

Dissidenti a Cuba: l'opposizione cubana eternamente divisa



Questa analisi di Yoani Sanchez è brillante, obiettiva e completa. Manca però una osservazione secondo me fondamentale nel determinare le differenze all'interno dell'opposizione cubana. Chi è apertamente filo-americano e chi no. Chi viene finanziato da gruppi di estrema destra statunitensi e chi con le proprie forze e utilizzando la costituzione cubana desidera trovare una alternativa sia all'attuale governo che all'ingerenza USA. Chi, infine, desidera che Cuba diventi un nuovo "Stato americano" e chi vuole mantenere quegli aspetti sociali positivi che la rivoluzione cubana ha conquistato e difeso per decenni. Io credo che il futuro di Cuba possa essere un esempio per il mondo intero se si evolve in una direzione sociale democratica ma autoctona mantenendo, anzi, incrementando quelle peculiarità sociali uniche al mondo come l'assistenza sanitaria e l'educazione.

Il modello sociale occidentale, il liberismo, il capitalismo imperante e globale sta fallendo. La crisi europea ne è l'esempio più concreto e doloroso. Il mondo necessita nuovi modelli sociali ed economici. Cuba potrebbe essere il terreno ideale per sperimentare nuove forme sociali ed economiche sulle quali progettare un "nuovo mondo" che sia da traino per un futuro dell'umanità libero da totalitarismi sia ideologici che, soprattutto, economici e finanziari.


di Yoani Sanchez - da El Pais 

In meno di un anno l’opposizione cubana ha perso due leader importanti. Il 14 ottobre scorso è morta Laura Pollan, coordinatrice delle Dame in Bianco e figura chiave nel processo di scarcerazione dei prigionieri della Primavera Nera. Una settimana fa è scomparso Oswaldo Payá, fondatore del Movimento Cristiano di Liberazione. Questi attivisti godevano di grande considerazione internazionale e la loro scomparsa giunge in un momento in cui la dissidenza sta cercando nuovi orizzonti. Analizziamo in breve lo scenario attuale e i possibili effetti nel prossimo futuro. 

L'opposizione cubana attiva sull’Isola si caratterizza per un carattere decisamente pacifico e non armato. Ha preferito basare la sua azione su programmi politici, documenti in cui chiede il rispetto dei diritti umani, manifestazioni di piazza, cartelloni dipinti sulle facciate o semplici riunioni a porte chiuse. La dissidenza si comporta ed esprime le sue idee in maniera molto più democratica del governo che ha sede in piazza della Rivoluzione.

All'interno della dissidenza esistono diverse opinioni sui possibili percorsi e destini della transizione. Molte scelte sono divergenti ma alcuni punti sono comuni. Per esempio un filo conduttore che attraversa la società civile è la consapevolezza che siano improcrastinabili cambiamenti politici, sociali ed economici. Un obiettivo comune è quello di porre fine alla persecuzione dei non conformi, agli arresti arbitrari e alle condanne per motivi politici. Tutti concordano che il Governo di Raúl Castro non sta affrontando con sufficiente energia i problemi nazionali.

Sono state tentate molte classificazioni schematiche dell'opposizione cubana, ma la maggior parte di questi studi si è focalizzata sulle tendenze politiche dei gruppi che li compongono. Alcuni analisti hanno stabilito divisioni di carattere generazionale, tra oppositori storici e protagonisti molto più giovani. Ma, nella pratica, non sono né i colori politici, né l’età che differenziano - in maniera significativa - le diverse associazioni dissidenti.

Un punto chiave delle diversità risiede nella legittimità che viene riconosciuta al governo di Raúl Castro e alle sue proposte di cambiamento. Una parte sostiene che un possibile dialogo con le autorità porterebbe a una transizione non violenta. Sono di questa idea figure importanti come José Daniel Ferrer - Presidente della Unione Patriottica di Cuba - che afferma: “Il dialogo è possibile ma solo dopo aver rinforzato la società civile”. Altri, da parte loro, non prendono neppure in considerazione l'idea di scendere a patti con il regime, sostenendo l'illegittimità di un governo che non si basa su una corretta investitura popolare. Questi dissidenti considerano il Partito Comunista alla stregua di un sequestratore di ostaggi con cui non si deve - in alcun modo - trattare. Negoziare o distruggere, sembrano le due concezioni agli antipodi intorno alle quali si definiscono le attuali forze di opposizione.

L'embargo nordamericano è un altra problematica che contribuisce a diversificare le posizioni politiche. All'interno dell'Isola, molti dissidenti sostengono che devono mantenersi le restrizioni economiche per mettere alle corde il governo. Secondo la loro opinione, permettere un commercio libero con gli Stati Uniti o autorizzare i viaggi dei nordamericani a Cuba, significherebbe fornire ossigeno fresco capace di rinforzare la posizione del Generale Presidente. José Luis García (Antúnez), leader dissidente che risiede nel centro dell'Isola, è uno dei principali sostenitori di questa posizione.

Raggiungere il popolo, la grande sfida

La dissidenza cubana non può accedere ai mezzi di comunicazione di massa. Questo limita in maniera significativa la capacità di diffondere proposte e programmi politici. Il governo di Raúl Castro non permette di accedere ai microfoni di Stato neppure per un minuto, ma utilizza la televisione e la stampa ufficiale per definire i dissidenti come "servi dell'Impero", o "gruppuscoli senza importanza". Sono stati frequentemente oggetto di lapidazioni mediatiche, l'attivista per i diritti umani Elizardo Sánchez, la leader dissidente Martha Beatriz Roque, il laico di ispirazione cattolica Dagoberto Valdés e lo stesso gruppo delle Dame in Bianco.

Questi protagonisti sociali potranno essere importanti nei prossimi anni, ognuno secondo la sua prospettiva. Inoltre esistono diversi progetti di promozione socioculturale, come quello diretto da Antonio Rodiles che raccoglie anche persone collegate a istituzioni statali. È molto importante che queste attività siano accompagnate da un costante lavoro informativo. Per questo i giornalisti indipendenti e i blogger alternativi assumeranno un ruolo sempre più decisivo.

In questo scenario, la morte di Oswaldo Payà apre un interrogativo sul futuro del Movimento Cristiano di Liberazione, che conta numerosi membri sparsi per tutta l'Isola. Questa forza politica deve riuscire a sopravvivere alla scomparsa del suo fondatore per dimostrare la maturità raggiunta da tutta l’opposizione cubana. Va detto anche che Raúl Castro si è impadronito di alcuni punti che erano in primo piano nell'agenda dei suoi avversari politici. L'apertura alla piccola impresa privata, la possibilità di comprare e vendere case o auto e la concessione in usufrutto delle terre incolte, sono alcune delle riforme che il Governo ha disposto negli ultimi quattro anni. Un simile panorama obbliga i gruppi oppositori a tracciare nuovi orizzonti e a ridefinire molte proposte.

Traduzione di Gordiano Lupi

Dissidenti a Cuba: i due sopravvissuti dichiarano che nessuno li seguiva né che l'incidente sia stato provocato


Carramero e Modig, i due sopravvissuti all’incidente che ha causato il decesso di Payà e Cepero, hanno ufficialmente dichiarato che nessun veicolo li stava seguendo e che nessuno ha provocato l’incidente facendoli uscire di strada, l’unico responsabile è Carramero, il conducente che per eccesso di velocità ha perso il controllo del veicolo.

Modig ha inoltre affermato che gli unici messaggi inviati con il suo cellulare volevano tranquillizzare i suoi cari in Svezia sul suo stato di salute e non accennavano al fatto che fossero stati seguiti e urtati da qualcuno. 
Lo svedese ha ammesso che il suo viaggio a Cuba era mirato ad aiutare anche economicamente la figlia di Payà in un progetto per organizzare un movimento giovanile del MLC e per appoggiare lo stesso Payà nei suoi spostamenti all’interno dell’isola.
Inoltre sempre Modig prima del viaggio a Cuba si è recato in Georgia negli Usa incontrandosi con militanti dell’Istituto Repubblicano Internazionale e dell'Istituto Nazionale Democratico, considerati dal governo cubano finanziatori dei movimenti dissidenti sull’isola.

Carramero chiede più attenzione ai media internazionali verso la sua situazione penale, desidera che ci si concentri su una sua rapida estradizione in Spagna più che utilizzare l’incidente con fini politici.
Lo spagnolo rischia da 1 a 10 anni di carcere per aver causato un incidente automobilistico dove sono morte due persone.
Anche Modig rischia grosso, con le sue affermazioni potrebbe essere accusato di attività sovversive, soprattutto perché è entrato a Cuba con visto turistico quando il suo scopo era di contattare e di aiutare economicamente gruppi oppositori al regime.
Come insegna il precedente di Alan Gross sono accuse molto dure che possono portare ad una pesante condanna penale.

28 luglio 2012

Dissidenti a Cuba: comunicato ufficiale dell'incidente che ha causato la morte di Payà


Lo scorso 22 Luglio alle 13:50 un’automobile Hyundai Accent targata T31402, è uscita di strada e ha impattato un albero in un  tratto della strada Las Tunas-Bayamo, in località Las Gabinas, provincia di Granma.

(…) Durante l’investigazione, si precisa che il veicolo è partito dall’Havana alle 6am, condotto da Angel Carramero e si è diretto a Santiago de Cuba. Jens Aron viaggiava nel sedile anteriore destro, Oswaldo Payà nel sedile posteriore sinistro e Harold Cepero al suo lato. Questi ultimi due non avevano le cinture di sicurezza allacciate.


Il tratto di strada dove è accaduto l’incidente è in riparazione e per circa 2 Km non è asfaltato, il che lo rende un terrapieno con molte buche (…) è una carreggiata con buona visibilità e aveva un segnale che indicava l’esistenza di uomini al lavoro per il mantenimento stradale, preceduto da altro segnale che allertava i conducenti del tratto in riparazione (…) L’auto ha imboccato il terrapieno ad alta velocità e il conducente ha frenato bruscamente 80 mt dopo aver imboccato il terrapieno, ha perso il controllo del veicolo (…) fino ad impattare con un albero al lato destro della strada (…)

 (…) che transitava in bicicletta ha dichiarato: “L’auto mi ha sorpassato ad alta velocità, sicuramente più di 100 Km/ora, ha sorpassato un trattore poi ho visto una nuvola di polvere e l’auto contro l’albero (…) l’autista del trattore “ l’auto mi ha sorpassato a gran velocità, ho visto una nuvola di polvere e l’auto contro l’albero (…) che veniva dalla direzione opposta ha dichiarato: “quando mi avvicinavo ho visto che il veicolo perdeva il controllo e si schiantava contro un albero della cunetta” (…)

Il conducente viaggiava a velocità sostenuta e il veicolo presenta una ammaccatura di 67 cm di larghezza e 45 cm di profondità nel lato posteriore sinistro (…) Il referto medico indica che Oswaldo Payà è morto istantaneamente in conseguenza di un trauma cranico come risultato del forte impatto ricevuto, mentre Harold Cepero è morto all’ospedale Carlos Manuel di  Cespedes di Bayamo a causa di una insufficienza respiratoria acuta dovuta a una trombo embolia polmonare del polmone destro, derivata dalla frattura frammentata del femore sinistro.

Carromero ha dichiarato che non ricordava di aver visto la segnalazione che avvisava dello stato della carreggiata. Ha aggiunto che ha imboccato il terrapieno ad una velocità che non può precisare (…) ha cercato di diminuire la velocità frenando bruscamente e l’auto ha iniziato a sbandare sino a schiantarsi contro l’albero.  Aron ha dichiarato che stava dormendo quanto ha sentito la frenata e la sbandata del veicolo, dopodiché ha perso conoscenza.

Analizzando il tempo del viaggio (circa 800 Km in meno do 8 ore, incluso tre soste intermedie), le dichiarazioni dei testimoni e lo studio del’accaduto e del veicolo si è valutato che Carramero procedeva ad una velocità media superiore a 120 Km/ora e che è stata la sua mancanza d’attenzione nel controllare il veicolo, l’eccesso di velocità e l’incorretta decisione di frenare bruscamente su una superficie instabile le cause che hanno determinato il tragico incidente che è costato la vita a due esseri umani.

27 luglio 2012

Cuba e USA: i due sordi che vogliono parlarsi


Il governo USA è disposto a dialogare con Cuba per  “forgiare” una nuova relazione, ma il governo dell’isola deve accettare nuove misure in merito alla libertà d’espressione, alla dissidenza interna e deve liberare Alan Gross.
Raul Castro si è dichiarato disponibile al dialogo ma con “eguaglianza di condizioni”, afferma che “il giorno in cui vorranno la tavola è già apparecchiata, questo gli è stato già comunicato tramite i canali ufficiali.”

I due sordi che vogliono parlarsi.
Gli Usa pretendono la scarcerazione di Alan Gross, accusato di spionaggio e condannato a 15 anni di carcere, mantenendo agli arresti 4 dei 5 cubani accusati a loro volta di spionaggio, il quinto non può uscire dagli USA. 
Permettono che Posada Carriles reo confesso di diversi atti terroristici contro Cuba, come l’attentato all’aero di linea cubano del 1976 dove morirono 73 persone e vari attentati dinamitardi in hotel cubani che causarono diverse vittime, giri liberamente come un eroe nazionale.
Il governo cubano si dichiara disponibile a discutere su possibili aperture verso la dissidenza quando non perde occasione per impedire, a volte usando la violenza, qualsiasi forma di contestazione attiva per le strade dell’isola.

Un dialogo tra i due paesi è ovviamente auspicabile, ma la priorità è interna all’isola. 
Le riforme annunciate, sia economiche che sociali, devono diventare una realtà immediatamente. Il discorso che Raul ha sostenuto oggi a Guantanamo non accenna a nessuna miglioria nella vita dei cittadini, anzi continua con le stesse retoriche di sempre a parlare di sacrifici per la difesa della rivoluzione.
Forse l’unico aspetto positivo di un dialogo tra USA e Cuba potrebbe essere la fine dell’embargo, se non altro per cancellare definitivamente l’eterna giustificazione del governo cubano per il malessere che l’isola sta soffrendo da decenni.  

26 luglio 2012

Dissidenti a Cuba: gli amori di Oswaldo


Mia madre mi insegnò che non bisogna mai dare valore alla gente per la loro posizione politica perché sarebbe ingannevole, “guarda come si comportano nella vita quotidiana, con la loro famiglia, con i loro amici e nel loro lavoro. Non ti sbaglierai perché nessuno può fingere così tanto”.

L’ho ricordato con la morte di Oswaldo Payà, che ho conosciuto agli inizi degli anni ’90, quando era un cattolico praticante, tanto che ci vedevamo nei templi. Non potrei dire quante volte ci siamo incontrati da allora ma furono moltissime.
Dopo quel periodo iniziò a riceverci a casa sua e le interviste non terminavano mai con l’ultima domanda, la sua tattica era offrire alla fine un caffè per iniziare un dibattito durante il quale dava l’impressione di contrastare i suoi stessi criteri in merito alla realtà nazionale.

Poche volte eravamo d’accordo, come succede quasi sempre tra un politico e un giornalista, ma questo rendeva la conversazione ancora più interessante. 
A parte il fatto che era una persona appassionata e di convinzioni solide, sapeva mantenere un dialogo rispettoso.
Inoltre Oswaldo prestava sempre attenzione alle voci del popolo, molto più di altri dissidenti. Non viveva isolato, dirigeva il gruppo oppositore con il maggior numero di simpatizzanti, capace di raccogliere 15.000 firme, era vincolato ai cristiani e si guadagnava il pane lavorando.

Questo ultimo particolare è molto importante, secondo mia madre, per definire la qualità umana di una persona. 
Soprattutto perché nella Saluta Pubblica i suoi compagni di lavoro, incluso i più rivoluzionari, riconoscono che era un lavoratore abile e responsabile. 
In generale mi concedeva le interviste a mezzogiorno o dopo le 4 del pomeriggio, perché prima andava di ospedale in ospedale a riparare equipaggiamenti medici. Di sicuro aveva più tempo di altri, perché non veniva invitato alle riunioni del sindacato, dell’amministrazione o del partito.

Durante due decadi ho visitato la sua dimora in cerca di opinioni su vari temi. Da intervista in intervista ho visto come crescevano i suoi figli e ho percepito la relazione con sua moglie, che alla fine si presentava sempre con un caffè e si univa alla conversazione.
Ho ricordato quegli incontri mentre vedevo nella chiesa del Cerro il dolore della sua famiglia, la franchezza della vedova quando ricordava ai dissidenti presenti nel tempio, che alla veglia funebre si prega non si lanciano slogan politici.

Perché i Payà sono veramente una famiglia cristiana. Il governo accusava Oswaldo di utilizzare la chiesa come trampolino per lo sviluppo delle sue attività politiche, ma io credo che lui era lì ancora prima, prima era un cattolico e poi un dissidente.
Davanti all’urna il vescovo Juan de Dios Hernandez disse che aveva tre amori nella sua vita: Cuba, la chiesa e Gesù Cristo. Aggiunse che non sempre gli fu facile armonizzare queste fedi e chi lo conosce sa che negli ultimi anni questo lo preoccupava molto.

Nella conversazioni più recenti si percepiva una certa amarezza per la posizione delle autorità ecclesiastiche nei confronti di Raul Castro. Era convinto che cospiravano per creare un partito democristiano sostitutivo della dissidenza.
Inoltre accusava sempre le persone, mai la chiesa cattolica. Verso questa aveva una fedeltà assoluta, comparabile solamente a quella che sentono i comunisti per il loro partito. Il mio scetticismo vitale si soprendeva sempre davanti a tale devozione.
Però non aveva più la stessa fede nei confronti della sua chiesa, Oswaldo era diventato un ostacolo per migliorare le relazioni con il governo cubano,, una politica che iniziò nel Febbraio del 2008, con la visita del segretario dello Stato Vaticano Tarcisio Bertone a Cuba.

Non è un caso se questo cardinale fu il primo che Raul Castro invitò per un incontro poco dopo essere diventato presidente, e nemmeno che evitò di dialogare con la dissidenza. 
Oswaldo poi mi ha assicurato che era una manovra tattica, evitava di vedere che eravamo davanti ad un cambiamento strategico.

Ma tutto questo andare e venire della politica sono solo storie carenti di valore davanti alla presenza implacabile della morte. 
Da parte mia desidero che Oswaldo abbia ragione nella sua certezza dell’esistenza di Dio e che possa riposare in pace.

La politica di Cuba: senza l'aumento della produzione non ci saranno aumenti salariali


Raul Castro è salito sul palco di Guantanamo durante la celebrazione del 26 Luglio per mortificare ancor di più le flebili speranze di un miglioramento nella qualità della vita dei cittadini cubani.


Sembra incredibile ascoltare queste parole, sembrano uscire dalla bocca di un alieno totalmente estraneo alla realtà di chi vive in un paese dove il salario medio è 15-18 CUC al mese e dove un litro di latte costa più di 1 CUC e un paio di jeans scadenti più 20 CUC.
Castro ha così dichiarato: “Fino a quando non aumenteremo la produzione e la produttività, iniziando da quei settori che stanno nelle nostre possibilità, che si possono incrementare, come la produzione di alimenti, per poter risparmiare milioni di dollari nelle importazioni, non si potranno aumentare i salari. Gli stessi medici guadagnano molto poco, però questo vale per tutti. Viviamo e manteniamo la rivoluzione da più di mezzo secolo, questa è la grande prodezza del popolo cubano.”

Il presidente dice di essere consapevole dei problemi e delle “molte difficoltà” che affrontano i cubani, ma ha insistito nel dire che la cosa più importante in questo momento è la produzione di beni materiali. 
Come si può stimolare un popolo ad aumentare una produttività statale con dei salari miserabili che non consentono la minima sopravvivenza basica, è un paradosso che il leader cubano non sembra voler comprendere.
“Dobbiamo continuare con il ritmo che noi stessi decidiamo, senza fretta, ma senza tregua, poco a poco.”

Quella battaglia economica che è diventata una bandiera del suo mandato presidenziale, che ha stimolato la creazione di piccole imprese private per “attualizzare” il modello socialista, sembra sempre più una chimera irraggiungibile e soprattutto una strada impraticabile. 
Le attività in proprio stentano a decollare a causa dell’incapacità, o della mancanza di volontà, di organizzare un sistema di distribuzione all’ingrosso che renda queste attività una realtà economica concreta. Le nuove leggi tributarie aumentano la pressione verso queste attività rendendo ancora più difficile il loro sviluppo reale.

Voler mantenere l’impresa statale come la “forma principale di economia nazionale” senza provvedere ad un incremento della qualità economica della vita degli stessi lavoratori statali è tanto assurdo quanto contraddittorio. 
Nonostante i recenti viaggi in quei paesi socialisti che negli ultimi trent’anni sono diventati realtà economiche globali grazie all'abbandono del controllo statale sulle imprese private, non sembra aver insegnato nulla all’anziano presidente, il quale resta incastrato in retoriche ideologie che mantengono Cuba stoicamente ancorata ad una roccia di sabbia che si sgretola ogni giorno di più. 

Vivere a Cuba: a Guantanamo si festeggia il 26 Luglio


Oggi alle 12 (6am ora cubana) sono iniziati i festeggiamenti del 26 Luglio, 59° anniversaio dell’assalto alla caserma Moncada e Carlos Manuel de Cespedes. Quest’anno la città prescelta per i festeggiamenti è Guantanamo, nella piazza della rivoluzione “Mariana Grajales”. Per l’occasione la città orientale ha benficiato di alcune ristrutturazioni  urbanistiche che necessitava da tempo.

Dissidenti a Cuba: ancora dubbi sull'incidente che ha causato la morte di Payà


La vedova di Oswaldo Payà ha dichiarato che suo marito è morto per trauma cranico, secondo quanto riferito da funzionari di polizia, per l’incidente che ha coinvolto un solo veicolo guidato da Angel Carromero, il quale si è schiantato contro un albero per non aver rispettato un segnale che avvisa di un tratto di strada in rifacimento.

Quel tratto di strada è sterrato e con la presenza di numerose buche a causa dei lavori per il rifacimento del manto stradale. Due testimoni hanno affermato di aver visto l’auto procedere ad alta velocità sul tratto asfaltato della strada, ma quando il veicolo ha imboccato il terrapieno ha perso il controllo iniziando a sbandare ed uscendo di strada per schiantarsi poi contro l’albero.

La vedova di Payà, Ofelia Acevedo, continua però ad affermare che l’episodio è da chiarire e l’incidente non si è svolto come affermano le fonti ufficiali de governo. Dichiara di aver parlato con una sua amica svedese di Stoccolma, della quale non rileva l’identità, che le avrebbe riferito di alcuni messaggi SMS inviati da Aron Modig, lo svedese coinvolto nell’incidente e passeggero dell’auto, nei quali affermava che l’automobile sulla quale viaggiavano  è stata urtata volontariamente più volte da un’altro veicolo che ne ha causato l’uscita dalla carreggiata e lo schianto contro l’albero.

Lo svedese, presidente dell’ala giovanile del Partito Democratico  Cristiano Svedese, che permane a Cuba in attesa di rientrare nel suo paese d’origine, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. L’autista dell’auto, Angel Carramero, membro del PP spagnolo e attivista del MCL,  ha invece dichiarato la sua completa responsabilità nell’incidente, ammettendo di non aver notato il cartello che avvisa di moderare la velocità e di aver perso il controllo del veicolo schiantandosi contro un albero a causa del terrapieno affrontato ad una velocità sostenuta. Lo spagnolo non è stato ancora incriminato dalle autorità che hanno tre giorni di tempo per formalizzare le accuse, ma rischia una pena da uno a dieci anni di carcere per aver causato un incidente mortale.

La dichiarazione di Carramero, è confermata anche dal portavoce del CCDHRN Elizardo Sanchez, dopo che due militanti del suo movimento hanno visitato il luogo dell’incidente e constatato che non esistono evidenze per affermare del  coinvolgimento con un’altro veicolo. Acevedo però contesta le dichiarazioni dell’attivista Sanchez, ribattendo che non può affermare con certezza l’estraneità di un atto volontario da parte di terze persone. Inoltre afferma con veemenza che Oswaldo Payà era costantemente minacciato di morte da parte della Sicurezza di Stato, e che l’incidente di tre settimane fa all’Havana conferma la presenza di un piano per eliminare fisicamente suo marito.

25 luglio 2012

Economia cubana: a proposito delle nuove tasse sull'importazione


Una riflessione di Alejando Cruz, autore del blog Cubano 1er Plano, in linea con i blogger ufficiali accettati dal governo quindi ancor più interessante, in merito alle nuove leggi tributarie sull'importazione che entreranno in vigore dal prossimo Settembre e che penalizzeranno maggiormente le attività private commerciali sull'isola.

"Ancora una volta i nostri burocrati buttano il divano dalla finestra e danno soluzioni irriverenti, non si possono trovare colpevoli dove esistono solo soluzioni alternative a mercati sopravvalutati, con una cattiva politica di commercializzazione, costantemente appesantiti da prezzi che non lasciano margine per potere esercitare un’attività privata.

Queste misure colpiscono tutti i cittadini, perché tutti noi dobbiamo direttamente o indirettamente affrontare l’acquisto di prodotti che in molte occasioni mancano o hanno un costo estremamente proibitivo nei mercati statali.
Dobbiamo finirla con questa problematica, la prima cosa da considerare è che i magazzini dove si vende in CUC devono giocare bene le loro carte, con prezzi logici non da monopolio, inoltre devono essere istituiti magazzini all’ingrosso per chi esercita una attività in proprio, da tenere in forte considerazione come strada alternativa del mercato privato, in linea con le nuove misure del VI congresso del PCC.

Burocrati navighiamo nella stessa direzione! Fino a quando non verranno applicate queste nuove misure sarà un suicidio penalizzare l’entrata di beni nel paese, così si altereranno i prezzi aumentandoli a livello esponenziale, propiziando così ancor di più la corruzione in misura inimmaginabile."

Dissidenti a Cuba: svolti ieri i funerali di Payà, disordini tra dissidenti e polizia


Il corpo di oswaldo Payà è stato sepellito ieri all’havana nel cimitero di Colon dopo la cerimonia funebre svolta nella chiesa el Salvador del Mundo. Durante il funerale alcuni dissidenti , tra i quali Guillermo Farinas, hanno contestato il governo gridando slogan e accusando le autorità di esserne responsabili, sostenendo che l’incidente sia stato causato volontariamente. Alcuni di loro sono stati fermati dalla polizia.

Il governo ha dichiarato che si è trattato di un incidente causato dall’alta velocità dell’autoveicolo che non ha rispettato un segnale che avvisa della presenza di buche sulla strada. Il conducente dell’auto, Angel Carromero, ha ammesso la sua resonsabilità confermando la versione delle autorità. Nonostante ciò uno dei figli di Payà afferma che i due europei a bordo dell’auto, Carromero e lo svedese Aron Modig, domenica telefonarono nei loro paesi sostenendo di  essere stati inseguiti da un’altro veicolo che avrebbe speronato la loro auto provocandone l’uscita dalla carreggiata e lo schianto contro l’albero. Ad aggiungere ombre sull’accaduto dichiara che circa tre settimane fa un’altro incidente coinvolse un furgone dove viaggiava Payà all’Havana (foto in basso), dal quale l’oppositore ne uscì illeso, ma di quell’episodio non si sono chiarite bene le dinamiche.

24 luglio 2012

Economia cubana: conclusa la prima Assemblea Nazionale, nulla di fatto per la politica migratoria


Si è conclusa la prima assemblea Nazionale, delle due annuali previste, con alcune novità in ambito economico e tributario, ma nessuna novità in merito all’attesa riforma della legge migratoria annunciata un anno fa dallo stesso Raul Castro.
Una delle novità più rilevanti è l’apertura verso la creazione di cooperative private oltre a quelle agricole già esistenti, estesa a 222 attività che sono ancora a carattere sperimentale e comunque da approvare. Altre attività fino ad oggi statali, come servizi gastronomici, saranno date in gestione a soggetti privati che potranno amministrarle utilizzando un massimo di cinque lavoratori. Questa scelta è dovuta al fatto che il governo intende concentrarsi sulla gestione  dei “mezzi fondamentali di produzione”, delegando quelle attività definite “secondarie”.                     Resta comunque fermo il concetto che “l’impresa statale socialista resta la forma principale di economia nazionale.”
Approvate inoltre nuove leggi tributarie. Le nuove norme prevedono sette forme di tributo soprattutto di carattere doganale, più in generale riguarderanno i servizi, il commercio, l’utilizzazione di mano d’opera, la proprietà di abitazioni e i guadagni personali, in quest’ultimo caso le norme si applicheranno in un secondo tempo, quando cambieranno le attuali “condizioni economiche” del paese. Si amplierà la concessione in usufrutto di terreni agricoli statali, permettendo che gli usufruttuari costruiscano abitazioni sui terreni e che ne possano usufruire anche i famigliari dei gestori.
La riforma più attesa però, quella relativa alla politica migratoria, è assente dalle nuove misure annunciate. Un anno fa Raul annunciò che i tempi erano cambiati e promise un’apertura verso la libertà di movimento dei cittadini dentro e fuori l’isola. Ieri ha dichiarato che “nell’ultimo intervento in questo parlamento, affrontai il tema della politica migratoria, questione che non è stata relegata tra quelle minori, al contrario, abbiamo continuato ad approfondire l’argomento per una sua graduale flessibilità, tenendo in considerazione gli effetti associati e lo scenario internazionale.” Per il momento comunque la sperata riforma migratoria deve ancora aspettare.
fonti:


Dissidenti a Cuba: Carromero che guidava l'auto ammette la sua responsabilità nell'incidente


Il giovane spagnolo Angel Carromero, l’attivista del PP alla guida dell’auto che domenica si è schiantata contro un albero causando la morte di Oswaldo Payà e Harold Cepero, ha ammesso la sua completa responsabilità nell’incidente.


Stava guidando l’auto quando non si è accorto di un segnale di transito che avvertiva del pericolo di buche lungo la carreggiata, l’auto è così saltata su un terrapieno ed uscita dalla carreggiata andando a schiantarsi contro un albero. Le autorità mantengono in custodia lo spagnolo, mentre l’altro passeggero svedese è stato rilasciato.

La notizia è stata diffusa da Rui Ferreira sul blog Herejias y Caipirinhas 2.0, anche se sull'edizione digitale de El Mundo.es, alla quale Ferreira si riferisce, non risulta confermata. 


p.s. La notizia della dichiarazione è stata confermata da El Mundo.es, Carromero ammette la sua resonsabilità nell'incidente costato la vita a Oswaldo Payà e Harold Cepero.

Dissidenti a Cuba: il CCDHRN conferma la versione del governo, l'auto è uscita di strada per un errore dell'autista


Il portavoce del CCDHRN (Comision Cubana de Derechos Humanos y Reconcilacion Nacional) un movimento dissidente dell’isola, Elizardo Sanchez Santacruz, ha confermato la versione data dal governo in merito all’incidente automobilistico nel quale sono morti Oswaldo Payà e Harold Cepero.
La versione ufficiale sostiene che si è trattato di un incidente causato dall’uscita di strada accidentale dell’auto dovuta ad un errore umano del conducente del veicolo.

Sanchez ha affermato che “due nostri collaboratori di Bayamo si sono recati nel luogo dove è avvenuto l’incidente. Hanno visto l’albero urtato dall’auto  e per il danno riscontrato è evidente che il colpo è stato fortissimo e che non c’è l’evidenza del coinvolgimento di altri veicoli. Il nostro impegno è di accertare la verità dei fatti, e questi fatti dimostrano che si è trattato di un deplorevole incidente”.

Si è accertato che l’automobile era guidata dallo spagnolo Angel Carromero, che è stato dimesso dall’ospedale e renderà a breve la sua dichiarazione sull’evolversi dell’incidente. 
La sua testimonianza insieme a quella dell’altro ferito, lo svedese Jens Aron Modig, saranno fondamentali per chiarire le dinamiche del drammatico incidente.

23 luglio 2012

Dissidenti a Cuba: la foto della macchina incidentata sembra essere falsa


Nel precedente articolo relativo all'incidente che ha causato la morte di Oswaldo Payà, Harold Cepero Escalante e il ferimento di Aron Modig e Angel Carromero la foto divulgata sembra essere falsa. 

La foto è apparsa sulla pagina Facebook del Partito Comunista Cubano, e rimbalzata su diversi siti tra i quali el Nuevo Herald e il mio. 
La foto ha dei dettagli che dimostrano incongruenze con quella coinvolta nell'incidente: 

1. Nel lato sinistro si nota un motociclo a tre ruote con a bordo una bimba con la divisa della scuola elementare, l'incidente è accaduto ieri domenica, inoltre a Cuba le scuole sono chiuse per le vacanze estive fino a Settembre. 

2. La targa dell'auto è azzurra mentre le auto noleggiate come quella dell'incidente, i cosiddetti "tour" (in basso), hanno la targa rossa. 

Non capisco quale può essere lo scopo nel diffondere una foto palesemente, incoerente... L'auto coinvolta nell'incidente è stata immediatamente sequestrata dalle autorità, che abbia evidenti segni da dover occultare?



Dissidenti a Cuba: muore in un misterioso incidente Oswaldo Payà

E’ morto in un incidente stradale alquanto misterioso Oswaldo Payà, famoso dissidente del MCL (Movimento Cristiano Liberacion) , premio Sajarov nel 2002 e candidato al premio Nobel per la pace.
L’incidente  si è verificato domenica scorsa nella provincia di Bayamo, nella zona orientale di Cuba.
Con Payà è deceduto un altro dissidente Harold Cepero Escalante, mentre altri due passeggeri dell’auto dove viaggiava Payà sono rimasti lievemente feriti, uno è di nazionalità svedese Jens Aron Modig, l’altro è lo spagnolo Angel Carromero, amici dell'attivista cubano.

Le autorità hanno dichiarato che l’incidente è avvenuto a causa della perdita del controllo dell’auto da parte del conducente, che ne ha causato l’uscita dalla carreggiata e l’impatto contro un albero.
Ma sulle cause ci sono molti dubbi e perplessità.
La sposa di Payà ha affermato che i passeggeri sopravvissuti dichiarano che l’auto sulla quale viaggiavano è stata ripetutamente speronata da un camion che dopo vari tentativi ha causato l’uscita di strada dell’autoveicolo.


Anche la figlia in una intervista (sopra l’audio della telefonata) sostiene che l’incidente sia stato causato intenzionalmente da un altro veicolo.
Ad alimentare i dubbi c’è un precedente avvenuto circa 20 giorni fa all’Havana. Anche in quel caso un’automobile dove viaggiava Payà è stata urtata da un camion causando ingenti danni, in quell’occasione Payà rimase illeso e non volle denunciare l’incidente.

Oswaldo Payà era molto famoso sia a Cuba che a livello internazionale, per la sua posizione pacifica nella promozione di un cambio democratico sull’isola.
Era distante dai dissidenti più estremisti, criticava sì il governo, cercando però di agire all’interno della costituzione per un cambio pacifico a Cuba.
Era altresì molto critico con la dissidenza di Miami e l’influenza degli USA , che finanziano generosamente la dissidenza più estrema sull’isola.

Per questo suo equilibrio e obiettività era famoso a livello internazionale, soprattutto da quando nel 1998 diede vita al progetto Varela, un processo di raccolta di firme che aveva lo scopo di chiedere alle autorità un referendum mirato ad un cambiamento sociale a favore di un parlamento pluri-partitico e per aprire la strada all’iniziativa privata.
Nel 2002 presentò 25.000 firme a favore del referendum, la costituzione cubana prevede la possibilità di un referendum popolare con la presenza di 10.000 firme, ma nonostante questo l’Assemblea Nazionale del Potere Popolare non lo ammise, sostenendo che il socialismo è ”irreversibile”.
Fu arrestato varie volte, ma continuava la sua attività pacifica per un cambiamento democratico sull'isola.

fonti:

22 luglio 2012

Cambio a Cuba: le difficoltà per uscire dall'isola


Un anno fa il presidente Raul Castro annunciò un cambiamento delle leggi migratorie cubane, promettendo una maggiore libertà di movimento. 
Da allora però le restrizioni sono ancora in vigore.
Ma la prima delle due riunioni annuali del parlamento, che si terrà lunedì prossimo, potrebbe finalmente affrontare seriamente le leggi in questione.

Ogni giorno all’Havana si formano lunghe code fuori l’ufficio di emigrazione. 
I cittadini che inoltrano le richieste per uscire dall’isola devono possedere un invito dalla persona che vogliono visitare, pagando una tassa di $120 e esibendo il permesso del loro datore di lavoro. Per i professionisti statali significa un permesso del governo. 
Inoltre bisogna pagare altri $150 per il permesso di uscita. 
Professionisti di alto rango come medici subiscono altre forti restrizioni.

Raul affermò una anno fa che molte delle restrizioni migratorie vigenti non sono più necessarie. La chiusura dei confini dopo la rivoluzione era una questione di sicurezza nazionale, oggi la situazione è radicalmente cambiata. 
Il governo però sostiene che gli USA promuovono una fuga di cervelli da Cuba, i professionisti più preparati vengono attirati dalla prospettiva di una vita economicamente migliore.

L’annuncio del cambiamento è stato ampliamente anticipato dal congresso del Dicembre scorso, Raul parlò di tematiche complesse e di una gradualità nell’applicazione delle nuove misure.
Al momento un cittadino che non rientri a Cuba dopo undici mesi di soggiorno all’estero perde i diritti di residenza.
Per molti anni chi si stabiliva definitivamente in un paese straniero veniva considerato un traditore, un nemico della rivoluzione. 
Oggi le cose sono cambiate: il governo ammette che molti cubani lasciano l’isola per ragioni prettamente economiche.
Inoltre il governo prende in considerazione il fatto che molti cubani che si stabiliscono all’estero mantengono stretti legami sull’isola e intendono rientrare a Cuba con nuove esperienze e un maggiore potere economico. Il che porterebbe un vantaggio al governo stesso.


Musica cubana: Silvio Rodriguez appoggia il cambio a Cuba


Il cantautore cubano Silvio Rodriguez, di provata fede rivoluzionaria, ha affermato che i problemi economici e sociali dell’isola hanno “molta sporcizia accumulata” che supera il “mal funzionamento e arriva all’indolenza”.
“Negli anni ’80 già si vedevano avvicinarsi eventi che ci avrebbero condizionato, tuttavia, in quel momento Cuba non era depressa come oggi”.

”L’essenza di alcuni dei nostri problemi giace sommersa da molta spazzatura accumulata che va al di là del malfunzionamento e arriva all’indolenza. La generosità del socialismo (nonostante i suoi errori) non ha potuto far nulla con essa (l’indolenza) che è un profondo problema umano".

Negli anni ’90, con la fine dell’Unione Sovietica, Cuba iniziò a soffrire di gravi problemi economici, dovuti alla mancanza del supporto che l’URSS gli forniva da molti anni. 
L’attività economica si è ripresa un poco recentemente, ma non ha ancora raggiunto il livello della fine degli anni ’80.
Ora è il momento di chiedere al socialismo una nuova mentalità che lasci indietro concetti obsoleti e pratiche sbagliate, e promuova una auto critica da parte del governo.

Foto da Cuba: Guantanamo si prepara per il 26 Luglio








Economia cubana: le nuove leggi doganali stringono la cinghia


Le nuove leggi doganali che entreranno in vigore da Settembre avranno una forte ripercussione sociale, perché in varie forme condizioneranno la maggioranza dei cubani, rendendo la loro vita quotidiana un po più difficile e parecchio più cara. 


Nonostante le licenze concesse prevedano che i prodotti offerti nei negozi privati di abbigliamento e calzature debbano essere confezionati dagli stessi venditori, in queste nuove botteghe si trovano merci provenienti da paesi come gli USA, il Mexico, Ecuador o Panama, trasportati a Cuba da “las mulas” in pacchi che vengono importanti come merce personale e poi rivenduta ai negozi privati. 

Attualmente il commercio ufficiale cubano offre prodotti cinesi di scarsa qualità e ad un costo eccessivo per il cubano comune, il mercato parallelo al contrario propone merci più accattivanti sia nel disegno che nella qualità e ad un prezzo competitivo, qui si possono acquistare dagli elettrodomestici ai deodoranti. Inoltre esiste la possibilità di acquistare on-line dai grandi magazzini di Miami. 
Le nuove leggi aumentando le imposte hanno lo scopo di limitare la quantità delle merci importate e di conseguenza ridurre drasticamente l’invio tramite “las mulas” di pacchi destinati al commercio e camuffati ad “aiuto familiare”. 


I cubani residenti pagheranno le tasse in CUP solo per il primo viaggio, dal secondo dovranno pagare un’imposta di $10 al Kg per un bagaglio di 30 Kg. Ovviamente si limitano così gli invii da Miami di merci come frigoriferi, lavatrici, ferramenta, giochi, etc. destinati a rivenditori privati cubani. 

Sull’isola ci sono poche opzioni per vestirsi, o i magazzini dello Stato, merce cinese di scarsa qualità e elevato prezzo, o i negozi privati con prodotti migliori sia come costo che come qualità. 
Anche l’acquisto via internet tramite siti come “Revolico” si sta diffondendo nonostante la cattiva connessione in rete dall’isola, tramite questo sito si può acquistare di tutto e vederselo recapitare ala porta di casa.

Può avere una logica che il governo tenda a proteggere il commercio nazionale, il fatto è che nei magazzini ufficiali le merci scarseggiano, sono care e di bassa qualità e la fine del contrabbando lascerà senza alcun reddito migliaia di famiglie cubane.

17 luglio 2012

Musica cubana: concerto di Osmany Garcia a Guantanamo in Agosto 2011



Un indimenticabile concerto di Osmany Garcia a Guantanamo in Agosto 2011. Ero là con mia moglie, mio nipote e la sua ragazza, una serata di quelle che restano per sempre nella memoria. Una pioggia tropicale per rendere l'evento ancora più eccezionale. 
Io ho filmato e montato il video, usando la stessa base remixata da me di "Se me va la musa", famosa hit dell'artista cubano, uno dei migliori esponenti del reggaeton cubano.

16 luglio 2012

Vivere a Cuba: giochi gonfiabili all'Havana



Sono apparsi all’Havana i primi due parchi di giochi gonfiabili.
Un’altra attività privata, indirizzata ai bimbi che a Cuba non possono usufruire di molti parchi di divertimenti moderni.
Quei pochi esistenti hanno decine di anni, sono in degrado e offrono giochi di un’altra epoca, certo con un certo fascino per noi adulti, ma per bambini moderni che conoscono bene cosa esiste in altri paesi non sono certo il massimo del divertimento!


Questa nuova attività privata offre gonfiabili importati da Panamà, Costarica e Ecuador, sono situati in parchi statali ma sono di proprietà privata. Per poter usufruire dei giochi si pagano 112 CUP al giorno.
Esistono altri progetti per portare simili attrazioni in altre province di Cuba.