01 novembre 2012

Economia cubana: Cuba è considerata dalla UE un paese con reddito medio-alto, quindi è esclusa dal SGP

La Comunità Europea all’attacco dei paesi latinoamericani emergenti e ribelli! Argentina, Brasile, Cuba, Venezuela e Uruguay figurano nella lista dei paesi ai quali è stato tolto il beneficio di agevolazioni fiscali e incentivi commerciali da parte della UE.
Il Sistema Generale di Preferenza (SGP) della UE prevedeva notevoli riduzioni tariffarie per le importazioni da quei paesi considerati in via di sviluppo che potevano raggiungere fino al 30% di riduzione delle tasse di dazio su una vasta gamma di prodotti, proprio per incentivare le esportazioni verso la Comunità Europea.


L’esclusione di molti di quei paesi che beneficiavano del SPG è giustificata dalla considerazione che secondo  la UE ora vengono catalogati come nazioni di reddito medio-alto. Avete letto bene Cuba viene considerato un paese con reddito medio-alto!

Christine Lagarde
Ora è fin troppo evidente che questi paesi sudamericani vengono colpiti non certo per un incremento della loro economia, anche se alcuni di questi come Argentina e Brasile e in parte il Venezuela negli ultimi anni hanno segnato un notevole passo in avanti in termini di sviluppo economico, ma la loro esclusione dal programma di agevolazioni è parte di un disegno ben pianificato mirato a boicottare e danneggiare quei paesi che si sono ribellati alla dittatura finanziaria del Fondo Monetario Internazionale, come ad esempio l’Argentina che già da tempo è in aperta battaglia con Christine Lagarde, presidente del FMI che critica e minaccia di rappresaglie finanziarie l’omonima Cristina Kirchner, presidente dell’Argentina.

Cristina Kirchner
Le riforme argentine, che si sono dichiaratamente opposte alla dittatura socio-economica imposta dal FMI, da sempre attore principale nei paesi sudamericani imponendo la sua presenza  e decidendo i modi e le forme di “aiuto” a questi paesi pretendendo poi in cambio agevolazioni e tassi d’interesse da usura, hanno spudoratamente smentito le previsioni del FMI stesso, improntando un sistema socio-economico socialista che nel 2012 ha registrato una crescita del 2,5%, un PIL a +1,6% e il +5% di investimenti stranieri.

Quindi è vero che l’Argentina è un paese in via di sviluppo, così come il Brasile e il Venezuela, ma la decisione della UE non ha niente a che vedere con la positiva realtà economica di questi paesi. 
E’ invece l’evidente mossa politica di penalizzare chi si sta ribellando all’ingerenza socio-economica occidentale nei paesi latino-americani. 
Cuba ne è l’esempio. Non si può certo parlare di un paese con uno sviluppo economico “medio-alto”, anzi! Soprattutto dopo il disastro causato dall’uragano Sandy, si trova in grande difficoltà, ma la sua chiara posizione all’interno della CELAC (Comunidad de Estatos Latinoamericanos y Caribenos) che riunisce quasi tutti i paesi centro e sudamericani che si ispirano a modelli di sviluppo riformisti e con una forte impronta socialista, lo pone tra le nazioni “ribelli” al sistema economico-finanziario occidentale che da sempre ha agito in queste regioni in assoluta libertà e con uno spirito imperialista e coloniale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che lecchini,il loro padrona ha fatto cosi e anche loro da buoni servi si comportano nella stessa maniera.Max